SALVIAMO LE API, SALVIAMO IL MONDO!



"Se dovessero sparire le api dalla superficie della Terra, all'uomo non rimarrebbero più di quattro anni di vita. Senza le api non si ha impollinazione e quindi l'uomo sarebbe condannato all'estinzione!" La teoria di Albert Einstein, famosissimo fisico statunitense di origine tedesca, sembra più che mai un immagine realistica .

L' Università di Reading, nel Regno Unito, ha effettuato degli studi secondo cui dal 1965 ad oggi le colonie di api da miele, quelle selvatiche e le mosche bianche, responsabile dell'80% dell’impollinazione del nostro pianeta, si sono drasticamente ridotte.
Per capire quanto questi piccoli animali, siano un tassello fondamentale per la nostra esistenza, basti osservare questi dati. Una sola colonia di api può impollinare 300 milioni di fiori ogni giorno. Certo i cereali, riso, grano ecc, sono principalmente impollinati dal vento, ma le piante da frutto, le noci e tutte le verdure, sono impollinati dalle api. Quindi si, 80 sulle 100 specie di colture alimentari di cui si nutre l’uomo, che corrispondono al 90% del nutrimento mondiale, sono impollinate dalle api!  Il team di esperti ha rilevato che i primi segnali di estinzione sono stati segnalati nell’Europa occidentale e centrale, mentre nella Repubblica ceca, Norvegia, Slovacchia e Svezia dal 1985. In Grecia, Italia e Portogallo, invece gli alveari tra il 1965 e il 2005, sono aumentati.
Questi Stati hanno un uso praticamente invariato del miele, mente i paesi sopra citati, quelli dove le api si stanno estinguendo, hanno indirizzato la richiesta e la produzione su prodotti basati sullo zucchero. Più economico, appetibile e di maggiore guadagno. In Grecia, Italia e Portogallo, invece gli alveari tra il 1965 e il 2005, sono aumentati. Questi Stati hanno un uso praticamente invariato del miele, mente i paesi sopra citati, quelli dove le api si stanno estinguendo, hanno indirizzato la richiesta e la produzione su prodotti basati sullo zucchero. Più economico, appetibile e di maggiore guadagno

Alcuni sostengono che una altra causa potrebbe essere il costo dei trattamenti delle malattie che colpiscono le api, come un acaro parassita. Il trattamento può costare l'equivalente dell'intero guadagno annuale di un alveare!
Ad oggi un progetto denominato ALLARM (Assessing large-scale environmental risks with tested methods) ha fra i vari obbiettivi, sviluppare una rete di ricerca atta a indagare ai diversi problemi ambientali. A questo progetto collaborano oltre 200 ricercatori di 35 paesi e 68 organizzazioni partner.

E noi, come possiamo aiutare questi utili insetti?
Una piccola ditta di Bologna, nata da uno spin-off dell’Università di Bologna, ha delle proposte interessanti. Si tratta di EUGEA (Ecologia Urbana, Giardini e Ambiente), che offre strumenti per fare qualcosa per l’ambiente, ciascuno a casa sua.
EUGEA propone delle confezioni di semi con le quali ricreare, nel proprio giardino o sul balcone, delle piccole oasi ecologiche dove gli insetti possano nutrirsi e riprodursi. In questo modo, possiamo creare degli “Hot Spot di biodiversità” e offrire a tanti insetti utili un ambiente favorevole.

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